Procedura con tecnica di radiofrequenza eseguita ambulatorialmente per il trattamento della ipertrofia dei turbinati nasali inferiori
Il naso è un organo fondamentale per una corretta respirazione, il cui compito è essenzialmente quello di depurare, riscaldare ed umidificare l’aria inspirata; in sintesi risulta essere il “climatizzatore” dell’aria che giunge ai bronchi e ai polmoni. Tale funzione è assolta dai turbinati nasali, presenti in ciascuna fossa nasale in numero di tre, superiore, medio ed inferiore, formazioni carnose costituite da uno scheletro osseo(a forma di grondaia montata con la concavità verso il basso) rivestito da tessuto spugnoso(corpi cavernosi) che si riempie di sangue. La mucosa che ricopre queste strutture è ricca di ghiandole che secernono muco(il che contribuisce alla umidificazione dell’aria) e di ciglia(il cui movimento allontana la polvere rimasta invischiata nel muco nasale purificando l’aria); il sangue che riempie i corpi cavernosi cede calore per la funzione fondamentale di riscaldamento.Oltre a ciò i turbinati regolano il flusso dell’aria inspirata variando le loro dimensioni(grazie al maggiore o minore apporto di sangue all’interno dei corpi cavernosi) e contribuiscono pertanto alla sensazione di buona o cattiva respirazione nasale.
Quando i turbinati inferiori aumentano di volume(ipertrofia) per cause allergiche specifiche o per cause generiche, come variazioni di temperatura o di umidità, impiego di farmaci, variazioni ormonali si determina il quadro dell’ostruzione nasale.
Un corretto approccio anamnestico permette di indirizzare facilmente verso una diagnosi precisa.
Così la valutazione della difficoltà respiratoria lamentata dal paziente fornisce informazioni insostituibili circa la natura dell’ostruzione nasale.
Se la “chiusura del naso” varia durante la giornata o con le diverse posizioni del corpo assunte dal paziente(es. supina, a letto) o con gli sbalzi di temperatura, pochi sono i dubbi sulla implicazione dei turbinati nasali nel disagio del paziente.
La visita specialistica, meglio se effettuata in videofibroscopia (che permette al soggetto stesso di verificare l’esatta natura del problema prendendone visione diretta),confermerà o meno senza ombra di dubbio quanto sopra.
L’ostruzione nasale, con il perdurare del tempo e delle cause scatenanti, può diventare difficilmente reversibile, accentuarsi durante la notte(in virtù della posizione supina che aggrava la congestione dei turbinati) e può accompagnarsi ad altri sintomi come rinorrea(secrezione nasale), starnutazione, prurito nasale, iposmia(riduzione della capacità olfattiva), mal di testa, russamento e sintomatologia sinusitica per ostruzione degli spazi di comunicazione tra naso e seni paranasali.
Molto spesso nel tentativo di migliorare la respirazione nasale i pazienti utilizzano spray nasali vasocostrittori comunemente disponibili in commercio senza ricetta medica, con un beneficio solo transitorio ed ulteriore peggioramento dell’ostruzione nasale per il ben noto “effetto rimbalzo” di tali farmaci che incrementa la congestione dei turbinati; il risultato è spesso una dipendenza dal farmaco per poter respirare adeguatamente con il naso.
La terapia medica, basata sull’utilizzo di antistaminici e cortisonici per via nasale(topica) o per via sistemica(per os o im), può risolvere solo le forme più lievi di ipertrofia dei turbinati e spesso in maniera solo temporanea e non soddisfacente per il paziente; nella restante parte dei casi la soluzione definitiva all’ostruzione nasale è la terapia chirurgica che ha l’intento di ridurre il volume di queste strutture.
Negli anni le numerosissime tecniche proposte hanno seguito una evoluzione in senso conservativo passando dalla rimozione parziale o subtotale del turbinato senza rispetto della fisiologia del naso e della respirazione, alla raffinata e funzionale tecnica della “decongestione sottomucosa con radiofrequenza” che rispetta le strutture nasali e la fisiologica funzionalità dei turbinati: questa, attualmente, rappresenta la procedura di riferimento per l’ostruzione nasale da ipertrofia dei turbinati per la scarsissima invasività, l’elevata efficacia, l’ottima tollerabilità(completa assenza di dolore nell’esecuzione e nel post-operatorio), l’estrema precisione, il sanguinamento pressoché nullo, il disagio praticamente inesistente anche per l’assenza di tamponi nasali.
La procedura viene eseguita ambulatorialmente, con anestesia di contatto (senza iniezioni locali) ovvero con garzina di tessuto non tessuto imbevuta di anestetico e posizionata nella fossa nasale per 20 minuti(una sensazione di anestesia alla arcata dentaria superiore ne confermerà la efficacia), in visione videoendoscopica diretta. Il radiobisturi, il cui manipolo presenta un terminale simile ad una forchetta con 2 soli rebbi del diametro di un grosso ago (vedi manipolo nella foto), viene introdotto nel corpo cavernoso del turbinato e tramite l’emissione di onde radio vaporizza il tessuto riducendone il volume in maniera controllata, calibrando la potenza del bisturi stesso in maniera variabile e personalizzata da paziente a paziente. In questo modo la mucosa esterna rimane integra ed il sanguinamento è pressoché nullo. Terminato l’intervento (la cui durata effettiva è di circa 15 minuti) non è necessario il posizionamento di alcun tampone(vista l’assenza di perdita ematica) ed il paziente può tornare al suo domicilio o se necessario al lavoro. Per alcuni giorni si eseguiranno lavaggi nasali nonché si instilleranno gocce nasali balsamiche ed antibiotiche. Dopo alcune ore dall’intervento il naso si “tapperà” come durante un blando raffreddore (conseguenza dell’edema post-operatorio dei tessuti) per poi “riaprirsi” gradualmente in circa 18-24 ore. Controllo dopo 5 giorni ed ulteriori 7 giorni. Il miglioramento respiratorio si avverte giorno dopo giorno e raggiunge il grado definitivo e stabilizzato in circa 1 mese.
Nessuna controindicazione alla procedura tranne che nei portatori di pace-maker, nei quali la radiofrequenza può interferire con il buon funzionamento del pace-maker stesso. In coloro che assumono antiaggreganti(aspirina e altri) si consiglia la sospensione della terapia nei 10 giorni precedenti (l’antiaggregante facilita il sanguinamento ed in videofibroscopia si lavora in campo pressoché esangue) od il passaggio temporaneo a terapia con eparinoidi; per lo stesso motivo si raccomanda a tutti i pazienti di non assumere acido acetilsalicilico(Aspirina o similari) nei giorni che precedono l’intervento e di preferire, se necessario, il paracetamolo( Tachipirina o similari).
Ovviamente, in caso di forme infiammatorie delle prime vie aeree o forme influenzali febbrili, è preferibile rinviare la procedura di qualche giorno.
La reale percentuale di recidive è di circa il 3-4% ed essenzialmente negli allergici di grado importante, in cui lo stimolo continuo e protratto della forma allergica sul tessuto dei turbinati può a distanza di tempo determinarne un nuovo “sfiancamento” con ripresentazione della sintomatologia ostruttiva nasale; in questo caso nulla osta al reintervento che in genere risulta definitivo.
91 Comments
Egregio dott. Palmeri, prima di tutto complimenti per il sito (con visione dell’intervento sui turbinati) e le belle parole con cui si è presentato. Cose che si leggono raramente.
Io sono un giornalista romano in pensione che per ora vive a Brescia, sono stato già operato in endoscopia per poliposi diffusa e sinusite dal prof. Nicolai, che però temo mi abbia eliminato sul lato destro del naso (quasi all’altezza dell’occhio) l’osso o la cartilagine che danno al naso il suo profilo. Ecco, la domanda è, se posso permettermi: mentre il turbinato si gonfia all’interno, cos’è che invece crea un rilevante gonfiore esterno? E’ sempre il turbinato che si espande? Perché, soffiatomi il naso (mi è rimasta purtroppo una colonia di polipi), io respiro bene, anche troppo… Ma resta il gonfiore. E allora la radiofrequenza andrebbe bene anche in questo caso? Se non ha tempo non si preoccupi di rispondermi. Cordiali saluti. Vittorio Spadanuda.
Gentile signor Vittorio, anzitutto grazie per i complimenti sul sito(che se poi giungono da un giornalista fanno ancora più piacere). Venendo invece al suo problema le confesso di non aver bene compreso l’essenza della sua domanda soprattutto perchè mancano dei riferimenti precisi sulla sede e sul tipo di “gonfiore” cui fa menzione(consistenza, modificabilità con la digitopressione, dolorabilità). In linea generale le posso dire che delle normali strutture endonasali nessuna può normalmente fare salienza all’esterno tanto da deformare il profilo del naso stesso. Se vorrà riscrivermi specificando quanto sopra sarò lieto di poterle dare ulteriori spiegazioni.Per il momento la saluto in attesa di un suo riscontro.
Buonasera Dott. Palmieri,
ho appena fatto una visita con un suo collega di Firenze e sono venuta a conoscenza di questa tecnica. Avevo sempre sentito parlare del laser come opzione alternativa alla chirurgia, ovviamente troppo invasia. Mi chiedevo se la radio frequenza è quindi la tecnica mmigliore per questo tipo di problema. a me è stato riscontato una rino sinusute con ipertrofia e volevo valutare altri pareri prima di procedere con una qulasiasi operazione.
La ringrazio per una sua gentile risposta.
saluti
Ilaria
La ringrazio per avermi posto la domanda in questione. Se l’ indicazione alla riduzione dei turbinati nasali con tecnica di radiofrequenza è corretta(setto nasale relativamente in asse e turbinati nasali inferiori ipertrofici) ritengo che questa tecnica, quando eseguita sotto controllo videoscopico, sia sicuramente la più efficace e la meno fastidiosa per il paziente tanto che negli USA viene indicata come lunch-surgery(chirurgia della pausa pranzo che permette al paziente di riprendere l’attività lavorativa praticamente subito). Anche nel caso di una rinosinusite, se gli accertamenti eseguiti hanno escluso problematiche importanti a livello dei seni paranasali che rendano necessari interventi più complessi, la riduzione dei turbinati può essere di indubbio giovamento alla patologia in questione oltre ad avere il vantaggio di migliorare enormemente la respirazione nasale. La saluto cordialmente e sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buonasera dott. Palmieri,
sono stata sottoposta a una rinosettoplastica due mesi fa, allo scopo di migliorare la mia respirazione poichè mi avevano diagnosticato una forte deviazione del setto nasale associata ad una ipertrofia dei turbinati .
Ad oggi non respiro ancora soprattutto ad una narice con assenza di percezione sia degli odori che dei sapori.
Dalla cartella clinica risulta che i turbinati sono stati ridotti attraverso una diatermocoagulazione con pinza bipolare(a seguito di una successiva rinoscopia è ancora presente un’ accentuata ipertrofia dei turbinati stessi)
Secondo lei è trascorso troppo poco tempo prima di poter parlare di intervento mal riuscito? I turbinati potrebbero essere sempre gonfi dal post-operatorio? Una terapia cortisonica potrebbe essere risolutiva? Fra quanto tempo potrei sottopormi ad un intervento con tecnica di radiofrequenza?
In attesa di una Sua cortese risposta, La ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti .
Claudia
Salve a Lei, signora Claudia. Direi che dopo 2 mesi dall’intervento la situazione dovrebbe ormai essersi stabilizzata e pertanto mi aspetterei, in caso di buona riuscita, una buona respirazione nasale mentre per quanto attiene odori e sapori(Lei lamenta iposmia ed ipogeusia) bisognerebbe sapere come era la situazione antecedente la procedura chirurgica. Francamente è difficile pensare che i turbinati siano “gonfi” a distanza di 2 mesi per edema post-operatorio così come una terapia cortisonica potrebbe essere di aiuto ma difficilmente risolutiva stante il quadro che mi prospetta dalla mail.Riguardo l’intervento con radiofrequenza potrebbe già essere posto in opera sempre però che ve ne sia la reale indicazione. In altre parole, difficile dare una seria valutazione sulla base degli atti senza una videofibroscopia che obiettivi la situazione attuale. Ringraziandola per la fiducia Le porgo i miei saluti e resto a disposizione per quanto altro.
buonasera dott Palmieri.
La ringrazio della risposta , se può essere utile le invio il link dove può vedere la mia rinoscopia effettuata pochi giorni fa dopo l’ultimo controllo.
http://www.linaabbigliamento.it/rinoscopia.jpg
La ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti .
Claudia
Gentilissimo Dott. Palmieri complimenti per il suo sito.
Ho 55 anni e lavoro in banca sia in interno (ambienti climattizati e riscaldati e scarsamente umidificati) sia in esterno (autovetture aziendali con impianti di climatizzazione standard). Soffro di rinite vasomotoria ipertrofica e non sono un soggetto allergico. Forse essendo per me il raffreddore una malattia invalidante ho esagerato in passato con i vasocostrittori. Adesso utilizzo 2 volte al giorno NARIVENT spray ma sono costretto durante la notte ad alzarmi e ad umidificare il setto nasale con aquasal e simili soluzioni saline. Il tutto e’ sicuramente
enfatizzato dal fatto che assumo una pillola al giorno di Xatrall per la mia IPB. Non ho setto nasale deviato o altre malformazioni. Dato che vivo con la sensazione del naso semitappato e secco che di notte mi produce anche forti stati di ansia ritiene che la sua tecnica sia per me auspicabile ?
La ringrazio della Sua cortese attenzione.
Gentile signor Roberto, grazie per i suoi complimenti(che fanno sempre molto piacere). In breve, se la sua situazione è quella che mi ha descritto la tecnica di Radiofrequenza per la riduzione dei turbinati è sicuramente la più indicata. Ovviamente è necessario che la visiti per verificare in maniera obiettiva il quadro anatomo-funzionale nasale. Restando in attesa di un suo cortese riscontro la saluto cordialmente.
Egregio dottor Palmieri, circa otto mesi fa mi sono sottoposto ad un intervento di decorticazione dei turbinati con tecnica al laser. Dopo un primo periodo in cui ho trovato beneficio, in particolare riuscendo a respirare con il naso durante la notte, purtroppo la situazione e’ regredita al punto che ora ho continuamente il naso ostruito e per dormire devo far uso di spray. Vorrei sapere se la tecnica della radiofrequenza potrebbe essere piu’ efficace del laser e con risultati piu’ duraturi. La ringrazio per la risposta e la saluto.
Buongiorno signor Eros. Indubbiamente un così breve periodo di benessere dal momemto dell’intervento suggerisce una qualche problematica che non è possibile specificare senza una accurata visita con strumentazione adeguata. Certo è che il laser è efficace nella ipertrofia dei turbinati così come la radiofrequenza che io preferisco per la maneggevolezza, la ripetibilità a breve distanza di tempo se necessario(casi sporadici, potrebbe essere il suo!!) e la maggiore accettazione da parte del paziente. Mi spiace essere vago ma per un reale inquadramento del suo problema specifico(visto il fallimento del laser) è necessario obiettivare visivamente la attuale situazione. Cordiali saluti. G. Palmeri
Gent.mo dott.Palmieri.
Sono un uomo di 44 anni.
Le volevo dire che sono stato sottoposto a ben 2 interventi ai turbinati con metodo classico da 2 illustri professori, uno a Milano circa 8 anni fa ed un altro a Napoli 2 ani fa.
Purtroppo, da due mesi, mi sono ricompari gli stessi sintomi, ho eseguito una tac dei seni paranasali ed il resposnos è sempre lo stesso, vale a dire che ho l’ipertrofia dei turbinati inferiori.
Sarei curioso si sapere (non ci credo più nell’operazione classica, fastidiosissima, tra l’altro nel post operatorio)da lai qualcosa in più sulla radiofrequenza o sull’eventualità di “asportare definitivamente” i turbinati. Che conseguenze potrei avere all’atto pratico?
Grazie anticipate,
Luca
Buongiorno a lei, signor Mantovano. Vorrei anzitutto precisare che talora, essenzialmente in pazienti predisposti(ed intendo forti allergici e grandi fumatori), è possibile che i turbinati, decorticati(ovvero privati più o meno della mucosa di rivestimento e di parte del tessuto cavernoso tipici di queste strutture) possano anche a breve distanza di tempo presentare una ipertrofia recidiva. D’altronde in casi più ostici come forse il suo è indicata la turbinotomia, ovvero asportare in maniera definitiva oltre a quanto sopra una piccola parte di cornetto osseo che si trova al di sotto della mucosa in maniera da essere più radicali. La radiofrequenza invero non aggiunge niente ad un intervento convenzionale se non la microinvasività, la ottima tollerabilità, la rapidità di ripresa delle comuni occupazioni, l’assenza di tamponamento nasale. Per una decisione oculata è però necessario obiettivare visivamente le condizioni dei turbinati(e non solo tramite TC). Pertanto per ogni ulteriore passo le consiglio un consulto specialistico. Sperando di essere stato esauriente la saluto cordialmente.
Gent.mo Dott. Palmieri,
mi sono sottoposta un mese fa ad un intervento per polipi nasali bilaterali (poliposi etmoideo), durante il quale ho avuto un’ablazione dei corpi cavernosi dei turbinati inferiori con manipolo a radiofrequenze e lussazione del cornetto osseo. Ad oggi respiro abbastanza bene (sono soggetta ad allergie) ma continuo ad avere intensissime emicranie che mi vedono a letto da un mese e non riesco a riprendere l’attività lavorativa. Ho la sensazione che l’aria (in questo periodo evidentemente fredda) arrivi con troppa velocità alla testa. A ciò si associa una continua tosse soprattutto durante la notte. E’ normale nel post operatorio? La ringrazio per l’attenzione che vorrà riservarmi e grazie per la sua cortesia nel fornire chiare e precise risposte. saluti Anna Maria
Buongiorno signora Anna Maria. In effetti quello che mi scrive è un pò strano e non fa parte della classica sintomatologia post chirurgica, a meno che lei non sia una cefalalgica importante già conosciuta come tale. In altre parole le consiglio comunque un controllo da chi la ha operata ed in caso di negatività della visita suddetta eventuali opportuni accertamenti da parte del medico curante. Con i miei migliori auguri. Giampaolo Palmeri
Dottore buongiorno,
da diverso tempo soffro della classica sensazione di “naso chiuso”, accentuata soprattutto nel periodo notturno, in posizione supina. Al momento stò utilizzando i classici spray vasocostrittori (rinazina, argotone, a volte biorinil) ma con effetti benefici sempre più brevi. A questo si aggiunga un setto nasale deviato, anche se di poco come diagnosticato in una visita ORL fatta circa un anno fa. Ritiene che la tecnica da lei applicata possa apportare miglioramenti alla mia patologia? Grazie per la cortese attenzione che vorrà rivolgermi. Cordiali saluti. Massimo
Buongiorno signor Alunni. Anzitutto utilizzando i vasocostrittori topici otterrà solo un effetto momentaneo e sempre meno intenso fino ad avere complicazioni da uso improprio di tali farmaci. La radiofrequenza è in questi casi il metodo più indicato purchè la deviazione settale non sia importante. Cordiali saluti Giampaolo Palmeri.
Gent.mo dott. Palmieri,
ho subito 6 anni fa un intervento di miringoplastica all’orecchio dx, per un danno alla membrana timpanica causato da un’otite infantile. L’intervento non è riuscito perfettamente: continuo ad avere spesso otalgie, emicranie, capogiri e ronzii. L’anno scorso mi hanno diagnosticato l’ipertrofia dei turbinati e consigliato l’intervento. Ho 46 anni e prendo gli antiestrogeni come terapia per CA mammario. Lei pensa che l’intervento potrebbe essere risolutivo o ritiene che sia possibile tamponare con spray decongestionanti (non sono allergica, comunque).
Grazie in anticipo della risposta
Silvia G.
Gentile signora Silvia, veniamo subito al suo problema. I turbinati nasali ipertrofici necessitano di essere ridotti quando il paziente respira male oppure quando vi sono dei fenomeni patologici secondari(sinusopatie, otiti, cefalea rinogena ecc) che possono essere esacerbati da una situazione di ipertrofia di queste strutture. In sintesi se lei rientra in queste situazioni l’intervento è senz’altro indicato. Se poi la propensione alla chirurgia, anche microinvasiva, è scarsa , la terapia farmacologica con cortisonici topici ad assorbimento pressochè nullo può spesso essere di grande aiuto, anche in assenza di problematiche allergiche.
Buonasera, più di dieci anni fa ho subito una rinoplastica per frattura al setto nasale che mi ha causato un foro nel setto mai colmato. Ora respiro nuovamente male e respirando sento come se ci fossero dei vortici nel naso e la sensazione che l’aria inspirata non riesca a raggiungere i polmoni; difficoltà anche nell’espirazione, nel parlare compenso con la bocca con disagio che genera alito cattivo; ho spesso crosticine, come tocco alcolici o faccio att.sportiva il naso si chiude totalmente. In una visita spec. mi hanno diagnosticato i turbinati ipertrofici da sottoporre a intervento col laser. Sono un poco scettico e molto preoccupato sulle controindicazioni (anche strutturali) dell’intervento, poichè almeno dopo il primo, esteticamente sono perfetto. Lei che ne pensa, e soprattutto, ritiene risolutivo quest’intervento?
La ringrazio in anticipo per la risposta
Buonasera signor Roberto. Se la diagnosi e l’indicazione all’intervento ai turbinati sono corrette, questo risulterà senz’altro definitivo. In mani esperte il laser, e a mio parere ancor meglio la radiofrequenza, è uno strumento ottimo per l’ipertrofia dei turbinati. Cordialmente. Giampaolo Palmeri
Buongiorno,
ho gia fatto un’operazione ai turbinati con metodo classico, ma non ho risolto il mio problema.
Volevo chiedere con il nuovo metodo con ” Laser” la riuscita dell’operazione che percentuale di riuscita ha?
La ringrazio anticipatamente.
Buongiorno a te Fabio. Anzitutto vorrei precisare che la tecnica è con “radiofrequenza” e non con laser. Posso dire che se le indicazioni sono corrette le probabilità di un risultato ottimo e duraturo sono altissime. Basta dire che su circa 700 turbinati che ho ridotto in questo modo solo in 6 casi è stato necessario ritornarci su. Prenoti una visita e constatiamo insieme se le condizioni per l’intervento ci sono. Cordiali saluti. G. Palmeri
Innanzitutto la vorrei ringraziare per l’opportunità che ci offre attraverso il suo sito.
Ora vengo alla domanda: mio figlio di 21 anni 12 giorni fa si è sottoposto alla riduzione dei turbinati con radiofrequenza. Purtroppo la puntura per l’anestasia ha procurato del sanguinamneto, conseguentemente è stato necessario mettere dei tamponi e limitare l’intervento ad una sola narice, rimandando ad altra data l’intervento per l’altra..
Per ben tre volte è tornato al controllo per farsi togliere le croste che via via si sono formate. Ha puntualmente eseguito la terapia con lavaggi e gocce nasali. Ora il problema, che mi dà preoccupazione, è che già da qualche giorno accusa dolore alla testa – zona frontale- e mi dice che il dolore è causato dall’aria fredda che entra dal naso! Ieri sera non ho voluto che prendesse il solito antidolorifico ed ho provato con dei panni caldi sulla fronte che, in effetti, gli hanno dato subito beneficio. Secondo lei è normale tutto questo? Il 13 p.v. si dovrebbe sottoporre all’altro intervento, non sarebbe il caso di aspettare? Che mi consiglia? Mi scusi se mi sono tanto dilungata. La ringrazio
Paola
Buongiorno signora Paola. Stia tranquilla. La sintomatologia riferita è totalmente aspecifica e non è indice di intervento mal riuscito o di complicazioni. Fossi in lei non procrastinerei ulteriormente l’intervento all’altra narice:in mani esperte è un intervento veloce, sicuro ed indolore. Non faccia assumere a suo figlio FANS(aspirina o similari) per alcuni giorni prima dell’intervento perchè potrebbe realmente sanguinare.
Gent.mo dott.Palmieri
le espongo il mio caso sperando in una sua risposta.
Circa 40 anni fà ho subito un intervento di deviazione del setto nasale, intervento molto traumatico e doloroso,anche se dopo l’ntervento ho respirato benissimo;dopo molti anni per caso ho fatto una visita da un’altro otorino il quale spaventato mi ha detto che l’interno del naso era stato “devastato”non ho più la parete divisoria interna tra le due narici,dopo questa visita non ne ho più fatte sia perchè spaventata , sia perchè in effetti non ho mai avuto problemi .Ora da circa due mesi ho il naso che cola acqua ,cioè una sostanza trasparente tipo lacrime,dapprima si era pensato ad un’allergia ,ma le prove allergiche fatte sono tutte negative;la situazione è diventata davvero insostenibile ed ha peggiorato notevolmente la qualità della mia vita.Le chiedo :pensa che con il suo tipo di intervento potrei risolvere questo problema che mi stà assillando ormai da due mesi continuamente notte e giorno?Pensa che questa situazione possa essere dovuta all’intervento devastante fatto 40 anni fà ,ma che fino ad ora non mi aveva creato nessun problema?La ringrazio per la risposta che spero vorrà darmi perchè sono disperata.
Grazia
Buonasera. Direi che la attuale sintomatologia ha poco a che vedere con il pregresso intervento, pure se quest’ultimo le ha provocato una perforazione del setto di cui peraltro non si è mai accorta e che nel tempo non le ha mai creato disturbo. Sembrerebbe trattarsi di una rinite vasomotoria che può essere trattata sia farmacologicamente che con intervento con Radiofrequenza. Bisogna visitarla e capire come stanno le cose. Non si perda d’animo. Si risolve tutto.
egregio dott. Palmeri
sono un soggetto allergico agli acari ed affetto da asma cronica che da due anni mi viene curata con risultati ottimi con la terapia Xolair.
Purtroppo sono molto spesso raffreddato con naso chiuso con grossi problemi specialmente per dormire. Lo specialista che mi ha visitato mi ha diagnosticato 2 anni fa una poliposi nasale prescrivendomi una terapia a base di cortisone. La cura mi permette di respirare un pò meglio con il naso, ma purtroppo da qualche mese se la interrompo mi ritorna il naso quasi completamente chiuso e deve ricominciare con il cortisone.
Ad una successiva visita lo specialista dell’Asl della mia città mi ha detto che l’unica possibilità che ho è la chirurgia tradizionale.
Visto che la “chiusura del naso” varia durante la giornata o con le diverse posizioni del corpo che assumo (es. supina, a letto) o con gli sbalzi di temperatura, mi viene da pensare di essere affetto anche da ipertrofia dei turbinati , che però non mi è stata diagnosticata .
Vorrei chiederle se, essendo probabilmente affetto sia da polipoli nasale che da ipertrofia dei turbinati, con la tecnica di radiofrequenza che riduce i turbinati la mia situazi0ne respiratoria potrebbe migliorare permettendomi di evitare un intervento chirurgico e se con la radiofrequenza è possibile intervenire anche sulla poliposi nasale.
La ringrazio anticipatamente
Giancarlo Panero
Buonasera signor Giancarlo. In effetti la sintomatologia che lei riferisce sembra proprio riconducibile ad una ipertrofia dei turbinati, che peraltro è la obiettività tipica del paziente allergico. Niente vieta ovviamente che questi abbia anche una poliposi nasale(anzi, niente di più facile). Nonostante questo pare di capire che la problematica respiratoria nasale sua sia prevalentemente riferibile a cambi posturali e di temperatura e quindi essenzialmente ascrivibile ad ipertrofia dei turbinati. Con la tecnica che utilizzo non agisco sui polipi nasali ma credo che possa valere la pena di vederci per meglio mettere a fuoco la reale causa principale della sua difficoltà respiratoria nasale. Cordiali saluti.
erito da giampaolo — 3 giugno 2013 alle 14:03
Egr. Dott. Palmeri,
Sono una sig.ra di 43 anni di Messina e nel 1992 ho subito un intervento di rinoplastica eseguito per togliere una gobbetta che mi stava creando un brutto complesso. L’operazione è andata bene e sono stata soddisfatta dal risultato. A distanza di anni si è però formata una ipertrofia dei turbinati nasali che mi impediva di respirare dalla narice sinistra. Alla fine, a Febbraio di quest’anno mi sono decisa a sottopormi all’intervento tradizionale nell’ORL della mia città, ma quasi da subito dalla narice sx non entrava lo stesso flusso d’aria della destra, in più si è venuta a formare una protuberanza esterna all’attaccatura del naso, che non riesco a capire a cosa sia dovuta. Può in un naso operato riformarsi la gobba? A proposito dei turbinati, lei pensa che nel mio caso si potrebbe intervenire con la radiofrequenza? Anche se non è stato per me così traumatico, non mi va di sottopormi ad un altro intervento classico.
Nella speranza di una Sua gradita risposta Le porgo i miei più cordiali saluti.
P.s. Gradirei sapere se Lei riceve solo nella città di Firenze
o se effettua visite anche in altre parti d’Italia o al Sud.
Commento inserito da Giovanna
Buongiorno signora Giovanna. In effetti la storia che mi racconta è un po’ strana.Un intervento ai turbinati non presuppone di toccare in alcun modo la strutture nasale esterna per cui sono perplesso circa la “gobbetta” di cui parla. Bisognerebbe valutare videoscopicamente il perchè di questa difficoltà respiratoria attuale e la reale causa ed entità della”protuberanza esterna”.
Per quanto attiene alla radiofrequenza questa è indicatissima per la ipertrofia dei turbinati.
Un saluto affettuoso.
Salve Dottore, soffro di allergia agli acari della polvere che però sto già curando con il vaccino da ormai diversi anni, nel periodo invernale il problema però si aggrava causa freddo (oltre smog ecc…) e contribuiscono ad una maggiore ostruzione nasale (cosa che d’estate non avviene o in modo molto sporadico), il pneumologo mi ha prescritto anche degli antistaminici, ma la loro efficacia non è sempre garantita per me, ma uno dei problemi (anche in estate) è la sensazione di fiato corto, nonostante io sia giovane e mi alleni, sembra che la mia resistenza sia ridotta. Perciò volevo sapere se nel mio caso è conveniente fare un’intervento con radiofrequenza e se c’è la possibilità che sia recidiva, perché il pneumologo non me la consigliato perché dice che dopo 5-6 mesi sono punto e da capo.
Grazie.
Salve signor Piergiorgio. Vero e’ che talora i turbinati possono, negli allergici, subire dopo anni un nuovo processo di ipertrofia per la flogosi persistente propria dell’allergia, ma l’intervento con RF e’ veloce, sicuro, indolore e pratico: in altre parole penso che possa valer la pena di provarci. Saluti e auguri.
Salve dott. Palmeri.
Ho 61 anni, condizioni di salute generali molto buone, sia quelle percepite che quelle rilevabili da analisi cliniche. Non fumo.
PROBLEMA: Da sempre soffro di rinite vasomotoria.
Setto nasale NON deviato. Niente polipi. Non è allergica (le mie allergie sono solo primaverili e durano tre mesi, e prendo l’antistaminico, ma la rinite dura tutto l’anno). Non c’è muco. Odori normalmente percepiti.
Nessun disturbo del tipo sinusiti, faringiti, roncopatia, otite. Non uso vasocostrittori.
Negli ultimi 25 anni mi sono sottoposto a vari interventi al naso di riduzione dei turbinati sia con radiofrequenza che laser. Subito dopo l’intervento respiro perfettamente, ma dopo un po’ di mesi, o un anno, il problema si ripresenta.
L’ultimo intervento di riduzione dei turbinati l’ho subito dieci mesi fa. Oggi, all’ispezione in videofibroscopia, i turbinati sono normotrofici, niente muco. Tutto a posto. Però di notte mi si chiude regolarmente il naso, ed a volte anche di giorno, quando è molto umido, devo respirare a bocca aperta.
NOTA BENE: nell’ambiente asciutto respiro bene, nell’ambiente umido ho problemi. Con l’aria condizionata, che deumidifica l’aria, respiro perfettamente.
Attualmente, per dormire la notte uso un paio di spruzzi di Locrinolyn 0,01%, e quasi sempre arrivo alla mattina senza svegliarmi per il naso chiuso. Però il problema rimane per il giorno, e poi temo che l’uso continuativo del cortisone mi crei altri problemi.
DOMANDE:
1. STABILITO CHE non è di un ulteriore intervento ai turbinati che ho bisogno, visto i precedenti interventi eseguiti da medici diversi e con ottimi risultati nel breve termine non mi hanno risolto il problema, lei mi sa suggerire qualcosa per risolvere il mio problema?
2. L’uso dei cortisonici, alla lunga può portarmi dei problemi?
Grazie per la sua cortese risposta.
Marco Ferrari
Buonasera signor Marco. Premesso che non deve sottoporsi ad altri interventi le aggiungo: il localyn spray e’ un vasocostrittore e non un cortisonico, e questo alla lunga potrebbe riportarla nella condizione precedente l’intervento per il potente effetto rimbalzo del farmaco, i cortisonici spray tipo Avamys o Nasonex se usati diligentemente a cicli non creano problemi, provi anche con Rinocapsina spray o Narivent spray che sono totalmente innocui e ben funzionano nelle riniti vasomotorie. Mi faccia sapere.
Gentile dottor Palmieri,
una settimana fa sono stata sottoposta a un intervento di decongestione dei turbinati nasali con radiofrequenza. Non ho avuto sanguinamento e sono stata dimessa la sera stessa. Nelle giornate successive all’intervento respiravo abbastanza bene, anche se avevo la percezione di avere qualcosa che gocciolava nella parte posteriore del naso. Ma a distanza di sette giorni il naso si è tappato di nuovo, nonostante i lavaggi con soluzioni saline. Si chiude in modo particolare se permango in ambienti troppo caldi. Secondo lei è presto perché io torni a respirare bene o qualcosa non ha funzionato? Ho vissuto un anno di incubo a causa dell’uso prolungato di spray nasali e le giuro che non vedo l’ora di tornare a respirare come prima. Non ce la faccio più.
Cordiali saluti e grazie per la sua risposta.
Buonasera signora Chiara. Direi che è ancora tutto nella norma. Dopo radiofrequenza il paziente comincia a respirare bene con il naso dopo circa 20-30 giorni. Proceda invece ai controlli dallo specialista che ha effettuato l’intervento per verificare che tutto il decorso sia regolare. Cordiali saluti.
Salve, Dott. Palmeri.
da circa 20 anni soffro di una forma pesante di alitosi di cui nessun medico mi ha diagnosticato la causa. Inizialmente, soffrendo io di parodontite, si dava la colpa a questa malattia ma, da quando ho ormai eliminato tutti i denti, non più in grado di reggersi, sostituendoli con delle protesi semifisse (con impianti ma removibili), ho cercato con analisi e test di risolvere il mio problema ma nessun medico è riuscito a darmi risposte precise. Premetto che ho il naso leggermente deviato e che faccio fatica a respirare in ambiente umido (mi si tappa completamente il naso) e ripiegata sul fianco sinistro; inoltre, spesso e volentieri, avverto una sensazione di muco che scivola lungo la gola … ho fatto la visita presso uno specialista che mi ha diagnosticato una lieve rinite cronica ma senza grossi problemi … mi ha prescritto uno spray nasale a base di cortisoni, suggerendomi di usarlo periodicamente. Poichè non sono il tipo che usa spesso e volentieri le medicine ma preferisce i rimedi naturali, faccio spesso il lavaggio delle narici con acqua tiepida e sale (pratica yoga) e la situazione è migliorata per quando riguarda la respirazione, mentre per niente per quanto riguarda l’alitosi … lei ha per caso qualche suggerimento? Le è mai capitata una situazione simile ? Non ho problemi all’apparato digerente e non so più a chi rivolgermi per eliminare questo problema che sta pregiudicando la mia vita sociale.
Grazie in anticipo per la sua risposta
Buongiorno signora Susy. Il suo è un problema non da poco. Se tutte le cause sono state escluse può provare con il BACTOBLIS discoidi, ovvero assumendo un ceppo “buono” di streptococchi che possono andare ad eliminare i batteri orali “cattivi” che provocano alito cattivo. Spero Le funzioni(come dovrebbe). In bocca al lupo. Con simpatia. G. Palmeri
Buonasera dott.Palmeri,
le spiego la mia situazione:
sono una ragazza di 23 anni e ho sempre sofferto,sin da piccola,di allergia al polline dell’ulivo.
Circa 4 anni fa mi sono operata per polipi nasali ad entrambe le narici e durate l’operazione hanno sistemato anche setto nasale deviato e sinusite.(polipi e sinusite dvuti alla forte rinite e al naso perennemente tappato).
Dopo l’intervento è andato tutto bene ma null’ultimo anno l’allergia e il naso perennemente tappato sono tornati.
Ho fatto i test allergici e risulta solo l’ulivo,per il quale attalmente prendo il vaccino,ma non posso comunque prendere farmaci FANS che mi provocano asma e ostruzione delle vie respiratorie.Ho fatto anche una visita da un otorinolaringoiatra e i polipi sono ricomparsi.
Volevo sapere se la chirurgia a radiofrequenza possa essere un valida alternativa all’intervento e lei cosa mi consiglia.
Cordiali saluti e grazie
Salve Federica. La recidiva dei polipi nasali, specialmente negli allergici, è cosa frequente e fastidiosa. E che va comunque risolta. Nel suo caso specifico la radiofrequenza non offre alcun vantaggio alla tecnica tradizionale che personalmente ritengo più indicata. G. Palmeri
Salve dott. Palmieri. Lo scorso marzo ho subito una caduta e mi è stato diagnosticata un’ipertrofia dei turbinati. Mi sono sottoposta a rinosettoplastica + turbinoplastica lo scorso giugno (il setto era leggermente deviato), ma a distanza di sette mesi mi ritrovo con il setto ancora deviato, e una respirazione molto difficoltosa (con difficoltà di recezione di sapori e odori). Mi è stato detto che potrebbe darsi che sia stato asportato troppo tessuto, e quindi si crei il “vuoto”, facendo sì che le narici si chiudano quasi ermeticamente quando respiro. Esiste una tecnica che riesca a risolvere il mio problema? (al momento riesco ad avere sollievo soltanto indossando cerotti breathe right o dilatatore nasale). Grazie mille in anticipo.
Salve signora Mara. Mi è difficilissimo esprimermi in una situazione come questa. Per giudicare il risultato e le eventuali cause dell’insuccesso dovrei vederla. Di più non posso dirle. Cordiali saluti. G.Palmeri
Buonasera, mi sto documentando su questa operazione che dovrò affrontare spero presto.
Ho catarro retronasale ormai da settembre/ottobre 2013 e non c’è verso di eliminarlo in nessun modo… mi hanno detto che devo operare i turbinati inferiori per risolvere il problema del catarro retronasale che mi comporta diversi fastidi specialmente dopo i pasti. Ultimamente mi sento anche le orecchie ovattate e quando deglutisco sento uno smucinio strano nelle orecchie.
Ora essendo purtroppo ANSIOSISSIMO di natura ho un po’ di domande e spero di ricevere delle risposte in breve giro:
1) Il fatto che per effetto rimbalzo il naso si attappa dopo l’operazione è una cosa certa che capita sempre oppure no? entro quanto riuscirò a respirare nuovamente? Posso usare dei vaso costrittori in quei giorni post operazione? il mio otorino mi ha detto di si… ma mi ha detto anche che la causa sono proprio loro… ma per un uso di 2 o 3 giorni si può fare…
Io effettivamente ho il naso libero, l’aria sembra passare abbastanza bene ora, ma mi dicono che la causa del catarro retronasale sono comunque i turbinati… possibile?
Buongiorno signor Andrea. Diciamo che per circa 24 ore dopo l’intervento avrà difficoltà a respirare e per qualche giorno sarà come raffreddato. Per quanto riguarda i vasocostrittori nasali anche io ne concedo l’uso per 1-2 notti. Cordiali saluti. G. Palmeri
Mi scusi se insisto sull’argomento, avendo dei seri problemi quando mi si chiude il naso, avendo anche molto catarro in gola per poter respirare con la bocca.
Che si intende per “difficoltà a respirare”? cioè entrambe le narici sono completamente chiuse e non vi è passaggio di aria? con un vaso costrittore il naso si apre anche nelle prime 24ore?
Grazie e mi scuso in anticipo se insisto…
Forse sto leggendo troppe cose…… Vorrei sapere da chi lo sa se il naso sarà completamente chiuso, cioè assenza di passaggio di aria, oppure solo ostruito ma comunque da permettere un passaggio di aria…
Cioè, dovrò respirare con la bocca soltanto? E per quanto tempo?
Grazie ragazzi…
Scusate se ri-scrivo… qualcuno sa darmi una risposta in merito alla domanda precedente? Grazie e scusate ancora…
MI SCUSI DOTTORE, MI HANNO DIAGNOSTICATO UNA SINUSITE, E’ STO FACENDO UNA CURA CON ANTIBIOTICI E AEREOSL, NEL CASO IN CUI NON SI DOVESSE RISOLVERE IL PROBLEMA, SI PUO’ INTERVENIRE CON LA TECNICA DELLA CHIRURGIA MININVASIVA ?
Buongiorno signor Dino. Nel caso di una rinosinusite cronica il gold standard chirurgico è rappresentato dalla FESS ovvero dalla chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali.
Buonasera dott. Palmieri, scusi la provocazione, in merito alla ipertrofia dei turbinati più o meno grave, molti dei suoi colleghi, anche luminari, ritengono che le tecnice della radiofrequenza e della laserterapia siano soltanto delle tecniche palliative e che il beneficio che apportano sia molto relativa. Ritengono che per una soluzione definitiva occorra sempre intervenire con metodo tradizionale con la riduzione degli stessi.
Come risponde a queste affermazioni ?
grazie per la professionalità che riserverà in merito.
Buongiorno Giovanni. Le rispondo così: delle centinaia di interventi con radiofrequenza che ho personalmente eseguito solo in 6 casi è stato necessario reintervenire(e trattavasi sempre di pazienti fortemente allergici). Cordiali saluti.
Due settimane fa sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione di numerosi polipi nasali, l’intervento è riuscito, comunque oggi durante la visita di controllo mi è stato detto che dovrò usare per sempre uno spray nasale tipo aircort 100, uno spruzzo per narice al giorno, altrimenti i polipi possono ritornare. Ho 59 anni e il fatto di usare cortisone mi preoccupa non poco visto le controindicazioni del prodotto, soprattutto perchè ho problemi di cartilagini ai ginocchi che comunque sono molto compromesse e problemi di ipertensione.
Grazie per un’ eventuale risposta Aldo Cecchi.
Salve signor Aldo. E’ vero, i polipi possono recidivare ed è indicata assolutamente una terapia cortisonica topica ma in genere si fa a cicli, unitamente a visite di controllo che dimostrano la ripresentazione o meno delle formazioni polipoidi. Inoltre in genere si utilizzano spray i cui cortisinici hanno una biodisponibilità dopo somministrazione intranasale pari quasi a 0.In altre parole farmaci che non presentano alcun assorbimento sistemico e quindi privi di effetti collaterali generali tipici dei cortisonici. Cordiali saluti.
gentile dott.Palmieri sono stato sottoposto da circa una settimana ad un intervento con il laser ai turbinati e al setto nasale! A distanza di 7 giorni mi sembra che la situazione non sia cambiata rispetto a quella precedente l’operazione ma forse è ancora troppo presto! Mi chiedo però quando rifare eventualmente una tac per verificare lo stato e nel caso l’intervento dovesse manifestarsi nel tempo inefficace è possibile poi rintervenire con la sua tecnica operatoria?
grazie anticipatamente
marco
Buongiorno, Marco. Effettivamente è ancora presto. A parte questo le devo dire che non c’è nessuna utilità a fare una TC per verificare la buona riuscita di un intervento di ricanalizzazione nasale(setto+turbinati) in quanto è più che sufficiente una visita meglio se in videofibroscopia che fa vedere anche a lei in risultato della procedura(oltre a ciò lei stesso lo può dedurre dal fatto che respira bene). Cordiali saluti.
Salve, mio figlio ha 15 anni ed ha una rinite allergica e una lieve deviazione del setto nasale che gli ha procurato una ipertrofia dei turbinati. Adesso dopo aver fatto una terapia con antistaminici e uno spray al cortisone , la situazione è peggiorata e quindi ha il naso completamente chiuso e il respiro corto come se avesse un principio d’asma. L’otorino dell’ospedale gli ha prescritto un intervento per decongestionare i turbinati. Mi sono consultata con un altro otorino per fare l’intervento in una clinica privata perchè in ospedale i tempi di attesa sono lunghi e lui mi ha detto che questi interventi a 15 anni non sono consigliati intanto mio figlio come fa a respirare?!
Grazie
Buonasera signora. Francamente sono un pò perplesso da quello che mi dice. In effette i cortisonici spray( e fra tutti Avamys o Nasonex o Dimysta sono i migliori) sono i farmaci più indicati per l’ostruzione nasale e se a questi si aggiunge un antistaminico meglio antiallergico(Pafinur ad esempio) il risultato è quasi sicuro. Faccia rivedere la situazione al suo specialista di fiducia per controllare che non ci sia una qualche complicanza come ad esempio una rinosinusite che possa inficiare la terapia effettuata. Vedrà che il risultato non dovrebbe tardare. Eventualmente e solo inizialmente per sbloccare la situazione potrebbe essere necessario un brevissimo ciclo con cortisonici per os. Per quanto attiene alla radiofrequenza per i turbinati in effetti controindicazioni particolari a 15 anni non ce ne sono: dipende molto dalla reale situazione nasale del ragazzo e dal suo assetto emotivo, essendo un interventino da effettuarsi in ambulatorio in anestesia locale di contatto.
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Gentile dott. Palmieri, sono stato operato un anno fa, all’età di vent’anni, con il metodo a radiofrequenze ad un ipertrofia dei turbinati, a distanza di un’anno la tac conferma una recidivante riguardante i turbinati inferiori; la mia reale preoccupazione verte nei confronti di un forte fastidio insorto da una decina di giorni, a seguito del trattamento con antibiotici e vasocostrittori di una sinusite acuta, riguardante un effettivo rigonfiamento, io sono solito sostenere dell’osso nasale stesso, ai lati dell’osso nasale, nella zona etmoide ossa lacrimali, come se avessi subito un trauma; ho una continua sensazione di pressione interna alla piramide nasale che si estende dal centro della fronte ai denti, ma la tac eccetto l’ipertrofia non presenta anomalie. Visto che prima dell’intervento la zona interessata da rigonfiamento esterno appariva a sua volta gonfia (in ordine molto minore rispetto ad ora) e che nei mesi successivi all’intervento si era sgonfiata, è possibile delineare un rapporto di causalità fra le due cose, le è possibile darmi delle chiarificazioni in merito ad una possibile diagnosi?
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.
Salve, Giacomo. In effetti mi è difficile risponderti in quanto non riesco a rilevare quel nesso di cui tu parli, dovrei visitarti e rendermi conto dal vivo di come stanno le cose. Pertanto il mio consiglio è quello di affidarti al tuo specialista di fiducia, magari a colui che ti ha operato 1 anno fa, che sicuramente saprà dirimere ogni tuo dubbio.
Buongiorno Dott. Palmieri, 2 mesi fa mi sono sottoposto ad una visita e mi è stata diagnosticata un ipertrofia dei turbinati inferiori con deviazione del setto nasale.
Faccio presente che la deviazione del setto nasale non mi ha mai creato grossi problemi, almeno fino a quando, molto probabilmente a causa di particolari condizioni nell’ambiente lavorativo, il naso ha cominciato a “tapparsi”, per ovviare al problema ho cominciato ad abusare di spray nasale, il quale credo abbia provocato l’ipertrofia.
Vengo al dunque quindi, secondo lei è possibile intervenire con il laser solo sui turbinati lasciando il setto nasale cosi com’è?
Inoltre il problema è solo ed esclusivamente sulla narice dx, si può intervenire solo su questa?
In attesa di una sua cordiale risposta porgo distinti saluti, Simone.
Salve Simone. Con la radiofrequenza si interviene solo sui turbinati e se si vuole anche solo in uno di questi. Bisogna vedere se ne vale la pena e se ciò è giustificato. Teoricamente con il laser è la stessa cosa.
Buongiorno dott. Palmieri,
due anni e mezzo fa sono stato sottoposto a intervento chirurgico al naso per una correzione del setto nasale. Mi è stato detto che non si era intervenuto sui turbinati in quanto erano normali. Purtroppo io faccio fatica a respirare, di notte non riesco a stare a letto perchè mi si chiude il naso impedendomi di respirare.A questo si deve aggiungere una notevole quantità di muco che si forma tra il naso e la bocca. Questi fastidi diventano più lievi se dormo su un divano (senza sdraiarmi naturalmente). Un intervento in radiofrequenza sarebbe risolutivo? Grazie e cordiali saluti.
Buongiorno, signor Fortunato. La risposta è sicuramente affermativa. Se il setto è stato corretto e lei respira in maniera difficoltosa a tuttoggi perchè i turbinati nasali inferiori non sono stati corretti, un intervento con radiofrequenza risulterà sicuramente risolutivo. Cordiali saluti
Buonasera Dottore
vorrei chiedere indicazioni in merito
POST radiofraquenza ai turbinati ,intervento eseguito una settimana reso necessario per ipertrofia da abuso di RINAZINA .(presa anche 10 volte al gg per anni!)
Ad oggi riesco a respirare in posizione eretta mentre sdraiata ..le mie notti sono insonni…il dottore mi aveva accennato che in casi gravi e’ possibile utilizzare la sera ancora una spruzzata di rinazina..effetto che mi dura 6 ore…ma sufficienti per dormire un po.
Ritiene che possa proseguire con questa unica dose di rinazina fino a quando non sento di aver ripreso la normale respirazione notturna?
Grazie se potra’ rispondere.
Con cordilita’ Monica
Salve Monica. E’ vero che un vasocostrittore utilizzato solo alla sera per brevi periodi dopo un intervento di Radiofrequenza può alleviare notevolmente la difficoltà respiratoria nasale, ma deve ricordarsi di non esagerare e di non protrarre la somministrazione per più di 5-7gg altrimenti si verificherà quell’effetto rimbalzo che potrebbe pregiudicare la buona riuscita dell’intervento. Pertanto cerchiamo di cessarne l’uso il prima possibile. Cordiali saluti.
Buongiorno dott.Palmieri,
in seguito ad una visita ORL mi è stata diagnosticata un’ipertrofia dei turbinati inferiori,con lieve irregolarità del setto nasale.Tre anni fa mi era stato proposto di effettuare la decongestione di tali turbinati attraverso l’uso delle radiofrequenze.Tuttavia, essendo la mia situazione forse troppo compromessa (per circa 20 anni ho fatto uso giornaliero di vasocostrittori) e soprattutto onde evitare il rischio di emorragie, l’otorino aveva ritenuto necessario far precedere l’operazione da una rinomanometria. Per effettuare questo esame era però necessario un periodo di totale astensione dall’uso di vasocostrittori: dopo 3 notti insonni ho rinunciato. Oggi torno da un medico otorinolaringoiatra il quale, alla luce di quanto da me riferito, mi suggerisce la tecnica laser.
Desidererei una Sua opinione al riguardo: da quanto letto mi sembra di capire che la radiofrequenza dia minor disturbo, ma può effettivamente essere alto nel mio caso il rischio di emorragie ? La ringrazio per la cortese risposta che vorrà darmi.
Cordiali saluti, Paola
Buonasera, Paola. Sicuramente la tecnica di radiofrequenza è ottima per l’ipertrofia dei turbinati, particolarmente se il setto nasale è relativamente in asse o con lieve irregolarità. Nessun problema invece di sanguinamento, anche se per lungo tempo ha utilizzato vasocostrittori nasali. Un saluto anche a lei.
Gent.mo Dott. Palmieri,
mi sono sottoposto una settimana fa ad un intervento di microscopia v.a.s per asportazioni neoformazioni polipi nasali, dovuti alla mia allergia e deviazione setto nasale dopo l’intervento il risveglio dalla anestesia totale tamponi nel naso per 8 giorni non vi dico che tortura, pastina mattina e sera ho perso 4 chili di peso, il giorno dopo sono stato dimesso a casa dall’ospedale, mi sono ricomparsi alcuni problemi di tipo ho sentito una gran parte come se fosse catarro scendere dai paranasali e comprimermi dietro l’orecchio sinistro, ritornando da chi mi ha effettuato l’intervento mi ha detto che avevo una sinusite cronica dietro a tutto ciò, cambiandomi la terapia dalle compresse e prescrivendomi 10 siringhe rocefin e bentelan insieme. Non riesco più a riposare bene, stanchezza, spaventi nel sonno, debolezza, sarò rimasto traumatizzato dai tamponi che dopo averli tolti dal dolore stavo svenendo. Ad oggi respiro abbastanza bene con il naso, io volevo solo chiedervi un suo parere Dott. Palmieri E’ normale tutto questo nel post operatorio di questi tipi di interventi? La ringrazio per l’attenzione che vorrà riservarmi e grazie per la sua cortesia nel fornire chiare e precise risposte. saluti Romeo.
Buongiorno a lei, Romeo. Assolutamente si, il post operatorio può essere per qualche giorno disagevole in questi tipo di interventi. Dipende peraltro molto dalla sensibilità personale. Tra qualche giorno sarà tutto passato e dimenticato. Un augurio di pronta guarigione.
Buon giorno, vorrei un parere sul da farsi per la mia cefalea rinogena: ho il setto nasale moderatamente deviato (mi dice l’ottorino) uno sperone…non ho particolari problemi di respirazione, ogni tanto di notte si tappa una delle due narici…ma il problema non mi crea particolari fastidi…le mie vie aeree nasali sono quasi sempre abbastanza libere….il problema è il mal di testa che mi viene in maniera abbastanza ricorrente…il tutto comincia con una sensazione di infiammazione delle mucose nasali e poi mi viene il tipico di mal di testa da cefalea rinogena…alla radice del naso….non bilataerale….a volte a sinistra e a volte a destra….non vorrei un intervento chirurgico con la settplastica (anche se mi è stata consigliata..volendo..dall’ottorino)…troppo fastidioso.. vorrei sapere se è possibile un intervento meno invasivo di tipo ambulatoriale…in attesa di riscontro la ringrazio anticipatamente e La saluto
Salve, Luciano. Il punto non è se è possibile un intervento microinvasivo, è anzitutto capire se la sua cefalea è di natura rinogena o meno, cosa non proprio scontata come a lei può sembrare. Magari è possibile che una problematica rinogena aggravi un quadro di cefale a vasomotoria e comunque per una diagnosi di questo tipo bisogna sapere molto più cose del paziente e dei suoi collaterali e ascendenti. Cordiali saluti.
Gent.mo Dott. Palmieri, quindici giorni fa mi sono sottoposto a intervento di radiofrequenza per ipertrofia dei turbinati, dopo 4/5 giorni ho avvertito un netto miglioramento respiratorio, ma adesso a distanza di 15 giorni ho come un aumento di secrezione nasale a volte anche con piccole tracce ematiche, nonché mi risveglio spesso con affaticamento oculare (sonno molto leggero), le domando se crede sia nel normale decorso post operatorio tutto ciò.
Cordialmente Simone.
Buongiorno Simone. Direi che il decorso è abbastanza normale. Consideri che la retrazione del turbinato inizia in quindicesima giornata per cui i migliori benefici li avvertirà tra circa ulteriori 15 giorni. Inoltre qualche traccia di sangue è perfettamente compatibile con una ottima guarigione. Nel dubbio si faccia vedere dallo specialista che l’ha operato. Saluti.
Buongiorno dott. Palmieri, volevo anche io chiederle un parere.
A circa 20 anni sono stata operata per ipertrofia dei turbinati (ancora sotto shock: parliamo di 40 anni fa). Ora, da svariati anni, la sera mi si chiude il naso. I vari spray al cortisone alla fina mi hanno portato sanguoinamento. L’otorino mi ha diagnosticato di nuovo ipertrofia e mi ha consigliato l’intervento con radiofrequenza….Mi ha guardato con il rinoscopio e non ha consigliato alcun altro esame… Lei cosa mi consiglia?
La ringrazio.
Buongiorno signora Anna Maria. Ogni altro esame è inutile. La videofibroscopia è assolutamente dirimente. Segua il consiglio del suo specialista. Cordiali saluti
Ho il naso sempre chiuso (come se fossi perennemente raffreddato), il mio otorino mi consiglia l’intervento con laser ai turbinati in quanto sono questi a causare il problema.
Sono cardiopatico (ex infarto) portatore di by-pass e stent per cui assumo Plavix e Ibustrin. C’è rischio di sanguinamento ed emorragie? Devo sospendere i medicinali di cui sopra? (l’otorino dice che non sarebbe il caso).
Cosa mi consiglia di fare?
La ringrazio anticipatamente per la risposta
Lino C
PS Purtroppo sono anche diabetico (tipo 2)
Caro Lino, hai fatto bene a scrivermi e a sollecitarmi ma per qualche misterioso evento non mi era stato presentato il tuo quesito.
Il tuo specialista ha ragione, non sembra il caso di sospendere la tua importante terapia e certamente l’intervento è maggiormente a rischio di emorragia rispetto ad un paziente che non assume una doppia anti aggregazione. Nonostante questo un chirurgo esperto sa il fatto suo e d’altronde il laser minimizza problematiche emorragiche. Forza dunque, prendi il toro per le corna e risolvi definitivamente il tuo problema. In bocca al lupo.
Un grande GRAZIE. Ora sono più tranquillo, spero di riprendere una respirazione più regolare.
LinoC
Prima che il dottore mi cancelli sappiate tutti che la RINITE VASOMOTORIA nella stragrande maggioranza dei casi è INCURABILE ve lo dice uno che ha fatto 5 interventi
(Intervento in anestesia Totale e Locale con tutte le sue tecniche)
Ciao è prima di farvi operare pensateci due volte perche queste nuove tecniche introdotte x la maggioranza sono solo cure PALLIATIVE!!!
(Prego dottore di non cancellare la mia OPINIONE)
Salve, Alex. E perché mai dovrei cestinarla? La rinopatia vasomotoria è una patologia frequentissima e con molte varianti e variabili che talora non sono facile da dominare. Ho usato la parola dominare e non curare perché risolvere definitivamente il problema con una terapia non è possibile ma è possibile invece migliorare grandemente le condizioni della qualità della vita del paziente, talora anche con procedure chirurgiche. Si ricordi che in medicina non tutto è curabile, ovvero emendabile definitivamente. Un saluto.
grazie dottore per la sua risposta sincera!!
Un ultima cosa secondo lei potrebbe una chirurgia diciamo estetica che non intervenga sulle parti molli del turbinato (laser radio frequenze etc.) ma a freddo x cosi dire riduca il cornetto osseo e due terzi del turbinato inferiore x poi ricucirlo potrebbe aiutare la mia RINITE VASOMOTORIA grazie!!!
Buongiorno dottore.
da circa 20 anni soffro di frequentissimi mal di gola , cercando di contrastare il problema con degli immunostimolanti.
Negli ultimi 2 anni quasi ad ogni episodio si e’ aggiunta la complicanza della sinusite e raffreddore.
Ora dopo visita dall’otorino , laringoscopia rinoscopia e tac e’ emerso un problema dei turbinati ipetrofici e setto nasale deviato.
L’otorino suggerisce un intervento.
La domanda e’ se secondo lei tale proiblema puo’ essere la causa dei mal di gola frequenti o se solo delle complicazioni ( sinusite e catarro ) e se l’inetrvento che lei effettua ( in ambulatorio con radiofrequenza ) puo’ essere suffuiciente lavorando solo sui turbinati e non sul setto nasale deviato.
La ringrazio per l’attenzione
Buongiorno Emanuele. E’ possibile che una cattiva respirazione nasale possa pregiudicare un normale trofismo faringeo, a maggior ragione se a ciò si aggiunge una rinite subcontinua es. per allergia ed una situazione sinusopatica. Difficile dire se una riduzione dei turbinati possa essere sufficiente ad emendare anche in parte il quadro clinico. Solo una valutazione obiettiva può dirimere il dubbio.
più che un commento, una domanda: mi sono sottoposto a riduzione turbinati con radiofrequenza, dopo soli due giorni mi sono ritrovato con grumi di sangue al naso e stamattina addirittura mi è uscito un po di sangue dal naso e grumi più grossi, mi devo preoccupare?
Buongiorno Eugenio. Direi di no. Se il sanguinamento dovesse ripetersi contatti il suo specialista ma non dovrebbero esserci problematiche per cui preoccuparsi. Cordiali saluti.
Buongiorno dottore.
vorrei porle una domanda alla quale nessuno fino ad ora ha saputo rispondermi.
Circa dieci anni fa ho subito un intervento di settoplastica e resezione della coda dei turbinati. Premetto che prima
dell’intervento, essendo anche un allergico, avevo spesso il naso occupato. Dopo pochi giorni dall’intervento ho subito notato una netta diminuzione della presenza di muco nel naso ma nonostante ciò un netto peggioramento della respirazione
anche quando il naso è completamente libero. L’intervento fu clinicamente ben riuscito e ciò mi è stato confermato anche da altri otorini, ma da allora respiro quasi esclusivamente con la bocca.
Cosa può peggiorare la respirazione di un paziente che è stato sottoposto ad un intervento in cui è stato ridotta sia la deviazione del setto e sia il volume dei turbinati? Cosa mi consiglierebbe di fare?
La ringrazio per l’attenzione.
Buongiorno Umberto. Effettivamente quanto mi dice pare assai strano, se realmente l’intervento è riuscito bene(come immagino). Un consiglio? Si rivolga ad uno specialista di cui ha piena fiducia.
Buongiorno dottore,
la ringrazio per l’attenzione. Nel precedente commento da me inserito avevo omesso di descrivere che negli istanti successivi all’intervento, appena mi svegliai dall’anestesia (feci l’intervento di in anestesia totale), accusai un dolore atroce all’interno del naso che durò circa 5 minuti (a causa del dolore mi misi anche a piangere) e poi mi riaddormentai nel lettino dell’ospedale. Volevo chiederle se tale reazione di dolore può normalmente accadere, oppure se essa può essere indice di un danneggiamento o di un’alterazione della funzione della mucosa nasale, causata magari da un intervento mal condotto, e se nel caso potrebbe essere utile effettuare un tampone nasale o un test di citologia nasale per verificare tale ipotesi.
Mi scuso per il disturbo e la ringrazio ancora per l’attenzione.