Quante volte nella pratica clinica succede che il paziente si rivolga allo specialista in otorinolaringoiatria per un abbassamento uditivo monolaterale insorto in maniera repentina, senza alcun dolore, magari con disturbi dell’equilibrio più o meno accentuati, e soprattutto con un fastidioso sibilo o ronzio associato. E quante volte il paziente ritiene, erroneamente, che la causa sia solo un banale tappo di cerume da risolvere con una buona pulizia delle orecchie.
E allora aspetta giorni o settimane prima di rivolgersi al proprio medico che, non obiettivando alcunché ispezionando l’orecchio con gli strumenti a sua disposizione, invia il paziente dallo specialista otorino, con ulteriore perdita di tempo prezioso per una diagnosi, quella di IPOACUSIA-SORDITA’ IMPROVVISA, che necessita di cure tempestive per avere qualche probabilità di successo.
Con il termine ipoacusia(sordità) improvvisa si identifica un deficit uditivo di tipo percettivo, insorto improvvisamente o comunque in meno di 24 ore di almeno 30 dB su tre frequenze adiacenti.
La diagnosi, almeno in una prima fase, è relativamente semplice e si fonda sull’anamnesi (in particolare modalità di insorgenza e sintomi associati), la visita otorino(normale), l’esame audiometrico (in urgenza).
Identificheremo così una sordità insorta in meno di 24 ore, in un soggetto generalmente adulto, in pieno benessere, unilaterale, molto raramente bilaterale, nella gran parte dei casi isolata. In circa 1/3 dei casi saranno presenti acufeni, vertigini e/o disturbi dell’equilibrio. Diciamo subito che
l’associazione di questi ultimi sintomi, in particolare della vertigine, rappresenta un indice prognostico sfavorevole nei confronti della possibilità di un recupero uditivo, tanto più frequente quanto minore è l’entità del anno uditivo iniziale.
L’esame audiometrico evidenzierà un deficit uditivo neurosensoriale superiore a 30 dB in almeno 3 frequenze contigue.
Formulata così una prima fondata ipotesi diagnostica, inizieremo un ulteriore percorso diagnostico,al termine del quale avremo un quadro clinico più completo. Ed allora approfondiremo l’anamnesi alla ricerca di antecedenti otologici (interventi chirurgici, sordità preesistente, barotraumatismi, esposizione a rumore industriale), di precedenti patologici (cardiopatie, emopatie, diabete, malattie infettive virali o batteriche), di assunzione di farmaci potenzialmente ototossici (streptomicina, gentamicina, furosemide, chinino, cisplatino, salicilati), alla ricerca cioè di situazioni che abbiano reso “più fragile” l’orecchio interno.
Quindi completeremo il bilancio cocleo-vestibolare con l’esecuzione di tutti i test funzionali (audiometria vocale, impedenzometria, potenziali evocati uditivi, esame vestibolare) e naturalmente non avremo trascurato una buona serie di esami di laboratorio, particolarmente mirati allo studio del rischio tromboembolico e, se il paziente è particolarmente giovane, alla valutazione dell’assetto immunitario. Ed ovviamente avremo già predisposto una TC della rocca petrosa e una RMN dell’encefalo (esami complementari) per uno studio morfologico del sistema uditivo.
Al termine di questa seconda fase diagnostica potremo, con ragionevole certezza,escludere che il paziente in esame sia affetto da una delle seguenti patologie: neurinoma dell’acustico, colesteatoma primitivo o secondario, otosclerosi cocleare, sindrome di Cogan, malattia di Menierè, labirintite batterica o virale, ipoacusia post-traumatica, fistola perilinfatica, sclerosi multipla, insufficienza cerebro-vascolare.
Saremo quindi autorizzati a pensare che l’ipoacusia di cui soffre il paziente sia da considerarsi una malattia “idiopatica” che letteralmente vuol dire “condizione patologica spontanea originatasi senza causa riconoscibile.
L’incidenza della sordità improvvisa è di circa 5-20/100000 abitanti (in media 1/3000 abitanti nei paesi industrializzati).
Dato che una grande percentuale di sordità improvvise recupera spontaneamente e che un numero elevato di ipoacusie improvvise parziali sono sottovalutate da parte dei pazienti, questi valori sono probabilmente sottostimati. Individui di tutte le età possono essere affetti da ipoacusia improvvisa, anche se rara è l’incidenza nei bambini ove è possibile rimanga sconosciuta.
Il picco di maggiore incidenza è la sesta decade di vita (età media tra 40 e 54 anni). Il sesso non sembra essere un fattore di rischio essendo la malattia ugualmente distribuita tra uomini e donne.
Una diagnosi non tardiva è l’unico vero presidio terapeutico che unitamente ad una terapia idonea(e non solo farmacologica, vedi ad esempio la terapia iperbarica) possa dare buoni risultati con ripresa completa della funzione uditiva.
2 Comments
Mi è stato diagnosticata dallo specialista Orl una sordità improvvisa mi ha dato una cura a base di cortisone che tuttora continuo dopo circa una decina di giorni sembrava che tutto era turnati nei valori precedenti ma dopo un paio di giorni è tornato come al momento della prima visita è passato circa un mese dall’evento cosa posso fare ancora? Grazie
Buongiorno signor Giuseppe. Le cose da fare a distanza di un mese dall’evento vanno valutate caso per caso. Ritorni immediatamente dal suo specialista e gli esponga la situazione: saprà sicuramente consigliarla per il meglio.